Il campanile

28 Luglio 2019 campanile

Dal 2014 come singoli volontari, poi dal 2017 come Associazione, siamo impegnati nel mantenere aperto e fruibile il campanile della cattedrale.

Si tratta di un edificio di eccezionale importanza storica, oltre che di notevole particolarità architettonica. La torre è infatti doppia: all’interno del campanile esterno, databile tra il XII e il XIII secolo, di chiara impronta romanico-lombarda, è conservato il primo e più antico campanile. Si tratta di una torre di forma quasi cilindrica, il cui stile si rifà chiaramente a quello dei campanili di Ravenna, anche se non presenta la stessa qualità costruttiva. Alto 40m, è anche il più antico campanile della città, inoltre la presenza di una torre “doppia” è un caso molto raro in Emilia-Romagna e quasi unico in Italia (ci risultano in regione solo altri due campanili costruiti inglobando le torri precedenti: quello di San Mercuriale a Forlì e quello di Santa Maria Vecchia a Faenza).

La torre esterna raggiunge invece i 70m di altezza, cosa che fa di lei la seconda torre più alta di Bologna, dopo la torre Asinelli. Ai visitatori è possibile percorrere la rampa in muratura che corre nell’intercapedine tra la parete esterna del vecchio campanile e quella interna del nuovo fino all’altezza di circa m 40, dove si accede ad un ballatoio ed alla prima di tre stanze sovrapposte, costruite sopra il campanile antico. Si può poi proseguire verso la cella campanaria, a circa 50-55m di altezza, grazie a normali rampe di scale in muratura.

Il panorama che si gode dalla cella campanaria non ha eguali a Bologna: pur trovandosi notevolmente più in basso rispetto alla terrazza della torre Asinelli (posta ad oltre 90m di altezza), la posizione assolutamente centrale del campanile, edificato in un’area da sempre al centro dell’abitato (persino in età altomedievale, nella fase di più acuta crisi della città), rende possibile ammirare l’intero centro urbano ed i colli intorno da una prospettiva davvero privilegiata.

Le campane

All’interno del campanile romanico, ad un’altezza di 55m dal suolo, è custodito forse il più significativo concerto di campane di tutta l’Arcidiocesi di Bologna, certamente (e per distacco) il più pesante. Si tratta di quattro campane in bronzo, fuse in epoche differenti nei dintorni della Cattedrale, che raggiungono un peso di quasi sette tonnellate. Il concerto della Cattedrale è estremamente significativo per l’arte campanaria bolognese: pur non essendo il luogo d’origine della tecnica tardo cinquecentesca ancor oggi praticata in città e nei dintorni, queste campane, per dimensioni e qualità sonora, oltre che per la loro collocazione, costituiscono il punto più alto a cui un campanaro può aspirare. Di seguito alcuni dati sulle campane.

Campana Nota Peso (q.li) Anno di fusione
Grossa: si 33 1595
Mezzana: mi 14 1623
Mezzanella: fa# 10 1789
Piccola: sol# 6 1788

Il “Doppio”

Si tratta della tecnica di suono delle campane tipica della città di Bologna e delle provincie limitrofe. Nata probabilmente in San Petronio sul finire del XVI secolo, è a tutt’oggi una delle più antiche ancora praticate nel nostro paese, oltre che una di quelle che sono rimaste maggiormente identiche a sé stesse nei secoli. Si suona infatti, oggi come nel passato, completamente a mano, senza alcun ausilio elettrico o meccanico, contrariamente a quanto accade nella maggioranza degli altri sistemi di suono, che in Italia sono più numerosi delle regioni. Oltre a questo, il doppio prevede di far eseguire alle campane una rotazione completa (360°), alternando costantemente il senso di tale rotazione. Si tratta di una tecnica spettacolare, molto faticosa e pericolosa, che però consente di ottenere una qualità di suono ineguagliabile, ragione questa che ne spiega la sopravvivenza al giorno d’oggi. L’Unione Campanari Bolognesi si occupa di mantenerne viva la pratica e di garantire il servizio liturgico nelle principali chiese della diocesi almeno in occasione delle principali festività religiose. A loro, per questo fondamentale impegno, il nostro grazie.